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Studio Faggioni - Yacht Design
Astra

Astra

Astra - J Class
Astra - J Class
Cantiere: Camper & Nicholson (UK)
Anno varo: 1928
Tipologia: J Class (K2)
Lunghezza scafo: 35,70 m
 
 
Tipo di Intervento: Restauro Completo
Inizio lavori di restauro: 1984
Fine lavori: 1989
 
 
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Astra é un grande veliero da corsa del 1928 costruito dai cantieri Camper & Nicholson a struttura mista, ovvero composta da un involucro esterno (fasciame, coperta, chiglia, e dritti) in legno e da ossature, bagli, soprachiglia, serrette e madieri in acciaio. In acciaio sono anche i trincarino, le cinte correnti e le fasce diagonali che legano lo scafo ed il ponte.

Astra, data la veneranda età e, soprattutto, lo stato di abbandono in cui si era trovata per anni, aveva subito la corrosione di gran parte delle sue strutture, specialmente nelle parti inferiori dove ristagnava perenne l'acqua salata della sentina.

Grazie alla sensibilità dell'armatore, nel 1983 mi commissionarono il progetto del restauro completo che spaziava dagli interventi alle strutture al piano di allestimento interno, di coperta al nuovo piano di velatura che doveva avvicinarsi il più possibile all'originale.

Cominciai ad eseguire un'analisi capillare dei lavori da affrontare e a produrre i primi disegni per ottenere l'approvazione del R.I.Na.

Il fasciame di mogano originale fu quasi interamente rimosso (e sostituito al 40%) per scoprire le sottostanti parti metalliche, sbarcati gli arredi non più originali, il ponte di coperta ed un motore montato in modo obsoleto che occupava lo spazio di un'intera cabina.

Messa a nudo la struttura, si sostitu? il 50% dei madieri con altri uguali di acciaio zincato oltre ad una gran quantit? di ossature completamente corrose nella zona di poppa ed in prossimità dei bagni.

Le fasce diagonali che collegavano la cinta con il corrente longitudinale di ginocchio si ricostruirono conformi alle originali che risultarono, in alcuni punti, inconsistenti nello spessore. Lo stesso dicasi per i trincarini dove l'acqua tendeva più facilmente a ristagnare tra il legno e l'acciaio.
Tutta la pernagione fu rifatta nuova con bulloni in bronzo-alluminio, lo scafo venne trattato sia all'interno sia all'esterno con pitture antiputrescenti e antiruggine e finalmente protetto con smalti.

Il ponte di coperta si ricostruì interamente con compensato marino a contatto con i bagli e si fasciò con tavole di teak di notevole spessore. La tuga e gli osteriggi sono originali, in parte restaurati ed in parte ricostruiti in copia agli originali. Unica eccezione é la tuga della saletta nautica, costruita al posto del pozzetto originale.

Anche la falchetta fu riportata alle dimensioni originali poichè nel 1948 fu alzata di circa 20 cm, dando alla barca un aspetto anzich? da corsa, da motor/sailer da crociera.

Dai dati dei pesi originali mi accorsi che da Astra mancava una cospicua parte di piombo, quantificabile in 8 tonnellate circa. Da una ricerca risult? che tale parte fu asportata dallo stesso Camper & Nicholson nel 1948 assieme ad una notevole diminuzione della velatura originale quando, l'eliminazione del bompresso e l'accorciamento di albero e boma richiesero un alleggerimento di zavorra, così che al posto del piombo ci ritrovammo un pezzo di legno come riempimento.
Tale scoperta influì sulla stesura del nuovo piano di velatura che dovette rinunciare al totale ripristino del piano originale. Ciò nonostante, eseguendo i calcoli dei carichi e di stabilità e concentrando i maggiori pesi dell'allestimento (motori e casse liquidi) nelle parti più basse, riuscii a dare una velatura molto vicina all'ultimo piano del 1933.

Per quanto riguarda gli interni, preferii rispettare l'originale posizione delle paratie trasversali e longitudinali, apportando delle variazioni più evidenti nella zona di prua.
Lo stile dell'arredo non é certamente quello originale e, poichè nulla era sopravvissuto dell'originale, mi sembrò più saggio cercare uno stile diverso, comunque coevo all'epoca del varo, piuttosto che rielaborare un falso. Tuttavia, questi interni sembrano sposarsi perfettamente con quel poco che rimane di originale come le scale, la tuga e gli osteriggi.

Il restauro, nel suo complesso mira ad ammodernare, pur nei rigorosi limiti dell'estetica, una barca che se avesse conservato le sue vincolanti caratteristiche da regata, non avrebbe probabilmente mai potuto essere utilizzata per le crociere.

Nel 1989, Astra arriva a Newport attraversando l'Atlantico con i propri mezzi, confrontandosi con Velsheda ed Endeavour in competizioni rappresentative e aggiudicandosi il trofeo per il miglior restauro di J Class.

Ugo Faggioni





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